Orgoglio legno per Torino e il Piemonte: "Può essere la vera alternativa alla crisi del gas"

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Christian Morasso
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Orgoglio legno per Torino e il Piemonte: "Può essere la vera alternativa alla crisi del gas

Il settore conta 3400 aziende e 11600 addetti, per un fatturato di oltre 1,3 milioni. Mazzoni: "Siamo la seconda regione in Italia, dobbiamo curare e valorizzare questa risorsa"

Orgoglio legno per Torino e il Piemonte:

In tempi di crisi del gas e risorse energetiche, il legno punta alla ribalta in cerca di rilancio,  proponendosi come fonte alternativa a quelle finite nel mirino della speculazione tra pandemia e (soprattutto) guerra.

Alternativa al gas

Se n'è discusso alla seconda edizione di Orizzonte Legno, che l'unione industriale dedica a un comparto che solo in Piemonte conta 3400 aziende, 11.600 addetti e con un fatturato da un miliardo e 360 milioni. "Il legno può essere alternativo al gas, come come fonte di energia - assicura Matteo Mazzoni, presidente delle imprese legno torinesi -. Il pellet è all'ordine del giorno, ma con valori economici che sono diventati altissimi, vista la corsa al pellet contro il caro bollette. In questa materia prima straordinaria si possono trovare alternative, ma da noi siamo talmente abituati alla disponibilità del gas che il legno non era più preso in considerazione". 

 

Un po' passato di moda, un po' nel mirino per le emissioni, il legno vuole recuperare centralità. "Il Paese deve maturare su questo fronte - dice ancora Mazzoni -. Il problema delle emissioni è un falso problema: il legno è completamente sostenibile, se utilizzato nella sua forma naturale. Certo il discorso cambia se si brucia materia come il compensato, che comprende anche colle e altre sostanze".

Sul podio nazionale (ma chi lo sa?)

Il territorio regionale, peraltro, ha cifre di primissimo piano. "Il Piemonte è la seconda regione più boschiva in Italia, dopo la Lombardia - dice ancora Mazzoni -. Ma il 60% di questa risorsa è inutilizzato. E non ci sono mai segnali di contrazione o crisi, nemmeno di questi tempi: le cose vanno viste dando il giusto peso. Il Piemonte del legno esporta più di quello che vende sui territori nazionali. Dobbiamo solo imparare ad apprezzare e valorizzare la risorsa del legno: i boschi sono trascurati e quindi la risorsa rischia di morire". 

 

E proprio sul fronte dell’energia il potenziale è notevole. "Si tratta della risorsa più antica, completamente riciclabile e il suo valore energetico (la lignina) in certe tipologie di legno è elevatissimo - dice ancora Mazzoni -. Noi sfruttiamo solo il 30% delle potenzialità del legno: in Francia lo sfruttano di più perché hanno un regolamento più preciso ed efficace per le aziende".

 

"Per il futuro ci sono tantissime opportunità, bisogna coglierle - conclude -: per esempio si può sfruttare la parità Euro/dollaro per spingere su esportazioni e internazionalizzazione. E poi valorizzare il bosco, a cominciare dal castagno, che è un legno molto più pregiato per esempio del pioppo, di cui si fa un uso molto più diffuso".

Marsiaj: "Serve una regia"

"La domanda di legno è in crescita dal 2019 in avanti e il nostro territorio ha una tradizione in questo senso", dice Giorgio Marsiaj, presidente dell'Unione Industriali di Torino. "Serve una regia e non solo per il legno - aggiunge -. Serve un'attenzione verso le opportunità che riguardano il territorio, ecco perché oggi abbiamo anche invitato tanti giovani: il territorio è di tutti e coinvolge anche loro. Tutto ciò che va nella direzione di emissione di CO2 è apprezzato, anche per il settore legno, che è diffuso su tutti i territori e non solo in certe aree instabili del pianeta".

 

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